I miei primi dipinti, tra il 1973 e il 1979, riprendevano i paesaggi attorno a Tregnago ed erano influenzati dalla pittura di mio cugino, più grande di me, che frequentava il liceo artistico di Verona.
Nel 1978 iniziati gli studi di architettura a Venezia, dopo il primo anno accademico, seguendo i corsi del Prof. Aldo Rossi, mi appassionai talmente alla sua linea di pensiero e al disegno che iniziai a inserire nelle mie tele e tavole elementi architettonici giustapposti tra loro, ritratti dal territorio, ripensati e rigenerati con nuove idee progettuali.
Cosi facendo dipinsi il progetto del cimitero di Tregnago, ad olio su tavola, senza sapere che due anni dopo mi sarebbe stato commissionato dal Comune di Tregnago il progetto reale e ne avrei proprio seguito e diretto i lavori.
Questo è diventato un gioco divertente e stimolante che è evidente nelle mie composizioni delle ville storiche di Tregnago, nelle corti rurali con i muri in pietra e nelle teorie di torri colombaie che a volte sono dipinte realisticamente e ogni tanto solo sognate, anche se in egual modo tutte nascono dalla terra.