Scritti critici
LA LESSINIA DEGLI ARTISTI CONTEMPORANEI
Un artista per cui i silenti e verdi spazi montani sembrano non avere segreti è certamente Guido Pigozzi, pittore che nelle sue tele raccoglie quelle brezze d’alpeggio colorate solo dai silenzi alpestri, sottolineate dalle architetture che ben evidenziano gli alti pascoli.
Con una forza coloristica estremamente essenziale, l’artista di Tregnago sembra raggiungere quella spiritualità dettata solo dal silenzio.
I cromatismi puliti e tersi nelle tele dell’architetto di Tregnago, raccontano di lunghe vedute dove un solitario baito incontra dei cieli pieni di luce che si “legano” alle laste di rosso ammonitico.
Un solitario albero sembra far la guardia alle profondità vallive che disegnano da secoli l’ambiente lessinico.
La presenza umana è soppressa. Le emozioni che il pittore trasferisce nei sui quadri, divengono racconto di una realtà ancora leggibile e pulsante. Dalla poesia delle malghe, Pigozzi è passato ultimamente in una serie di sue grandi tele che ricordano il cementificio di Tregnago, a una dimensione surreale in descrizioni “catastrofiche” di una realtà postindustriale. L’artista con un cromatismo personale, suggella argomentazioni in una tematica d’ambiente.
Il noto critico Dino Formaggio, in una presentazione dell’artista Pigozzi che vive il suo paesaggio così sottolinea:” Uomo dei Lessini, innamorato di antiche pietre e dei dolci, luminosi paesaggi della sua terra.
Dapprima la sua contemplazione dei verdi declivi collinari splendidi sotto gli aperti cieli e dei piccoli cascinali sparsi avvolti di silenzio”.
Il pittore ha esposto in diverse importanti sedi, tra le altre alla Galleria Casa Ragen a Brunico, alla Galleria Toni de Rossi a Verona, a Palazzo della Gran Guardia con la società Belle Arti, presso il Municipio di Boscochiesanuova, Erbezzo, Zevio e Pescantina.
L’artista sempre alla ricerca di una espressione consona al suo temperamento rispecchia nella pittura l’uomo.
Carlo Caporal
La Lessinia degli artisti contemporanei
in LESSINIA IERI OGGI DOMANI quaderno culturale n°28 – 2005